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Sogno di Capinera


Speme infusa
il mio becco inonda
al sapor di mattutine stille
nell'odoroso tuo sesso
raccolte e secrete.

Secca infatui il mio volo...

Ti cerco lontana
e nel croco infuocato
e nel tiglio radioso
e nel timido gladiolo

il mio sguardo si perde
per il contorno tenue
dalla fosca ravvivato
l'occhio mio aggira.

Stanco mi poso in terra...

Il soffice attrito
m'esalta, sei tu...
di smeraldo profumata,
di nebbia inconsistenza.

Sostieni i flebili stecchi,
figlia di Gea madre,
in te posato il fuso
materiale plasma
in originale fango,
per non lasciarci più.





Davide Trapani








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